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Premessa
La delegazione
AIF del Trentino
Alto Adige Südtirol, tra le più recentemente costituite
(aprile 2001) ha iniziato con l’anno 2004 a focalizzare la propria
azione su iniziative destinate in prima battuta ai propri associati locali,
per proseguire nel 2005 con una rete di eventi che culminerà a
marzo 2006 con il Workshop internazionale DaDa Didattica e Apprendimento
degli Adulti.
Un workshop internazionale?
Da
sempre una terra di confine come il Trentino Alto Adige Südtirol
rappresenta la testa di ponte verso la cultura germanofona e in generale
mitteleuropea e le reciproche contaminazioni sono da sempre e con naturalità,
parte integrante dei modi di essere ed agire di chi in essa vive.
Ogni aspetto della quotidianità ne soggiace ed è naturale
che in queste geografie, anche chi si occupa di formazione, soprattutto
se appartenente ad una comunità professionale attenta come AIF,
sia attratto e incuriosito dalle diversità con cui le culture esprimono
il proprio modo di promuovere l’apprendimento degli adulti.
L’idea di fondo su cui questo evento si sta sviluppando e si articola,
nacque circa un anno fa: dopo un intenso periodo di confronto con i colleghi
italiani di AIF, mi domandai quanto essi fossero a conoscenza delle pratiche
in uso presso i colleghi formatori che gravitavano a nord del Brennero
e viceversa.
Pensai anche che sebbene le culture fossero sostanzialmente differenti,
anche sulle prassi comuni poteva risultare interessante e arricchente
il confronto delle modalità.
Il perché di un titolo
DaDa
è l’acronimo di Didattica e Apprendimento degli Adulti oltre
che il nome di un movimento di avanguardia storica del primo Novecento
che teorizzava tra l’altro “l’importanza data al gioco,
alla combinazione casuale di parole e oggetti (…)” .
Il pay-off invece, Modi, Mode, Mezzi sta a significare come la formazione
in qualsiasi geografia si collochi, sia alla perenne ricerca di innovazione
(modi), talvolta costituiti da semplice novità effimera (mode),
per contribuire con gli strumenti (mezzi) spesso creativi e raffinati,
a facilitare i processi di apprendimento.
Ed è esattamente questa la missione e l’obiettivo di DaDa
vuole raggiungere:
La missione di DaDa
“Esplorare le prassi con cui differenti culture
affrontano
il tema dell’apprendimento degli adulti,
per fornire agli operatori e ai fruitori della formazione
un osservatorio permanente con cui aggiornarsi e interagire”
È
ragionevole pensare che se a compiere questa operazione sono i formatori
stessi che a convegno si interrogano, giustappongono, sperimentano con
la curiosità di chi compie una scoperta, il risultato di eccellenza
è ampiamente assicurato.
L’ipotesi di un Format
La
prima esperienza sviluppabile a Bolzano per il link con l’area germanofona,
pensata e strutturata ex-ante con un modello ad alta replicabilità,
consente la creazione di un Format che consente l’attuazione di
eventi analoghi su due differenti angolazioni:
- Più
edizioni annuali o periodiche dello stesso workshop nel medesimo contesto
transfrontaliero (esempio, Bolzano, Innsbruck, München)
- Più
edizioni in differenti contesti transfrontalieri (Trieste con l’area
slavofona, Torino o Genova con l’area francofona, e perché
no Cagliari, Palermo, Bari, solo per citarne alcune, con le aree con
la zona mediterranea, spagnola, greca o nordafricana).
Le aree di manovra
Procedendo
per gradi e pensando a quali domande il convegno di Bolzano dovrà
rispondere si può ragionare sulle seguenti ipotesi di lavoro, che
vanno poi a costituire l’ossatura delle 3 sezioni del convegno.
-
Qual è lo stato dell’arte della formazione degli adulti
in Europa?
-
Quali gli stakeholder che interagiscono nello scenario e quale modalità
per coinvolgerli?
-
Quali sono le prassi attuate e come poter operare tra esse una comparazione?
-
Quali sono le linee di tendenza generali ipotizzabili per i prossimi
cinque anni?
-
Quali contributi, aspettative, necessità da parte dei nuovi stati
membrio o per quelli emergenti?
- Quali sono
le prospettive agibili negli scenari futuri?
- Come
attrezzarsi per un embrione di progetto futuri?
L'ipotesi di fondo che per ognuna di queste sezioni si possano costituire,
in una serie di workshop tematici, stimoli di differente natura (concettuale,
procedurale, organizzativa, progettuale, operativa ecc.) con cui andare
ad approfondire le specifiche aree.
Per ogni tema è necessario individuare un relatore che per tradizione,
esperienza, cultura sia rappresentativo dell’argomento stesso e
che possa fare una breve esposizione (15 minuti) del proprio punto di
vista e coaguli un gruppo di discussione.
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